È il terzo ponte dell'acquedotto, che si trova ad oltre 7800 metri dall'Origine, ossia dalla sorgente principale ai piedi del paese di Sant'Urbano. Secondo una mappa del XIX secolo, esso ha una lunghezza di palmi 80 (m 17,87) e al di sopra (m 280 s.l.m.), passa attualmente la strada provinciale Narni - S. Urbano, che ha conservato la sottostante struttura originale romana in blocchi di calcare locale.
Nel corso dei secoli ha subito numerosi restauri e consolidamenti, testimoniati da due archi sovrapposti fatti per contrastare la spinta del terreno, il primo, più in basso, precedente al 1565, visto che compare in un disegno di quell'anno realizzato dall'architetto Cipriano Piccolpasso e l'altro in cemento armato, della metà del XX secolo, quando fu realizzata la strada attuale. L'arco ha una luce di metri 3,11 (10,5 piedi romani) ed uno spessore di metri 2,44, costituito da 17 conci radiali monolitici a cuneo. Il concio in chiave, del prospetto a monte, conserva, scolpito in altorilievo, un simbolo itifallico verso sinistra, di sicuro significato apotropaico.
Il ponte ha un'altezza complessiva di metri 16,50, dal piano stradale all'alveo del fosso. Il paramento esterno verso monte è costituito da grossi blocchi di forma più o meno rettangolare, disposti prevalentemente per taglio su file orizzontali, che nella parte destra piegano leggermente verso il basso, di dimensioni molto eterogenee. Tali elementi presentano un bugnato con anathyrosis (sistema di lavorazione delle pietre per facilitare il loro accostamento) nei dieci filari più alti. L'acquedotto passa nello spessore della muratura sottostante la strada provinciale, con il piano di scorrimento che si trova a m. 2,28 sotto di essa, dove la struttura è chiaramente rifatta in pietra, in un periodo incerto, forse coevo alla realizzazione della moderna viabilità. Il cunicolo interno ha larghezza m. 0,45 ed altezza m. 1,20, coperto con lastre di pietra orizzontali ben disposte.